Alla stampa italiana – quella stampa che si culla nel mito della superiorità morale dell’Occidente – non sembra vero di poter dire che Biden è contrario all’assalto di Rafah, come se questa presa di posizione potesse cancellare la complicità del presidente americano nell’uccisione di 28.000 palestinesi. Sia chiaro: sono felicissimo che Biden difenda Rafah. Purché sia altrettanto chiaro che Biden ha dato a Netanyahu tutte le armi per uccidere i palestinesi e abbattere le loro case. Il 9 dicembre 2023, Biden ha utilizzato una procedura d’urgenza per scavalcare il Congresso e dare a Netanyahu 14000 proiettili per i carri armati Merkava. Ha anche dato a Netanyahu 5000 bombe MK84 da ottobre a dicembre, ognuna delle quali pesa 900kg e crea un cratere del diametro di 15 metri. Sono bombe lanciate per distruggere qualunque forma di vita sottostante. Le bombe di Biden hanno raso al suolo Gaza; hanno distrutto il 70% dei suoi 439,000 edifici secondo i dati del Wall Street Journal e del Times of Israel, cui bisogna aggiungere 66.000 feriti, oltre 1000 bambini mutilati e circa 19000 bambini soli, cioè senza nessun adulto a prendersi cura di loro, secondo i dati Unicef.
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